mercoledì 21 luglio 2010

Blurb.com e fotolibri (2, il ritorno, reprise, ci riprovo)

Allora, io ci riprovo!

(Perchè? Fondamentalmente penso che il blog serva per discutere fra di noi e anche chiedere consigli a chi ne sa più di me)

Qualcuno di voi ha provato il servizio di Blurb.com?
Avreste voglia di raccontarmi/ci un po' di pareri e pro e contro?

[Breve excursus per chi non lo conoscesse: è un sito ammmerigano che permette di stampare fotolibri. Questo il megasunto. In realtà è un sito che a quanto pare offre un bel servizio completo - pur nel limite del mezzo di comunicazione attraverso il quale si esprime.

step 1) impagini il fotolibro con InDesign o, se non sei capace, con il loro tool
step 2) vai sul sito, ti iscrivi e scegli formato, copertina e carta
step 3 ) paghi, a quanto pare poco, e loro ti stampano e inviano il tutto.

Fulvio ci ha recentemente mostrato come a quanto pare sia anche possibile mettere in vendita il proprio libro, il che non è certamente una possibilità da scartare.
]

Ho visto con occhi fotoalbum/fotolibri stampati su altri siti simili, ma italiani (non ricordo il nome), e non sono rimasto soddisfattissimo della qualità. Magari la rilegatura non era ottima, o la qualità della stampa lasciava a desiderare. Mi sono sempre auto-risposto che "non potevo pretendere chissà che" - solitamente infatti i libri li si stampa in tipografia e non su internet in copie singole: poi però gironzolando sul web ho beccato diversi fotografi, fra i quali ad esempio Sara Lando che è giovane e quindi sensibile ai nuovi "mezzi" ma anche brava e quindi (almeno per me) parere autorevole, che ne fanno uso intensivo: chi per stamparsi veri e propri fotolibri, chi per farci l'album di matrimonio da proporre ai clienti, chi per avere un portfolio "alla mano" e consultabile. Insomma, ho sempre pensato che i fotolibri stampati su internet non fossero un granchè e mi trovo questo blurb.com che è usato anche dai professionisti...notevole!

C'è qualcuno fra voi che lo abbia provato o abbia avuto contatti o sentito pareri a riguardo e abbia voglia di dire la sua?
Potrei dovermene o volermene servire e mi piacerebbe sapere che ne pensate (se conoscete la faccenda)

p.s.: valido il fatto che Andrea Guermani abbia proposto Colorlife che fa un servizio simile ed è anche a portata di piede e di discussione!

Come cambiare la lingua di installazione di Lightroom 3

per chi fosse abituato ad usare lightroom coi comandi in inglese e installando la versione 3.0 si trova obbligato all'italiano....
grazie a un blog su internet ho trovato questa soluzione:

Quando si installa Lighroom 3, il file di installazione cerca di preparare il programma utilizzando la lingua impostata nel sistema operativo, se questa è disponibile per il programma stesso.

Utilizzando MacOS Snow Leopard in italiano, Lighroom 3 è perciò installato in italiano. Ma se si volesse utilizzare il programma in lingua inglese, come si può cambiare la lingua di utilizzo? Nelle preferenze di Lighroom 3 non è presente alcuna scelta di lingua ed allora bisogna ricorrere ad una piccola e facile scorciatoia.

Chiudete il programma, andate nella cartella Applicazioni, selezionate con il tasto del mouse l’icona di Lighroom 3 per far apparire il menù contestuale;
-scegliete: Mostra Contenuto Pacchetto
-spostatevi in: Contents / Resources e cercate la cartella IT.lproj: questa è la cartella che contiene il file della traduzione in italiano usata da Lighroom 3 (noterete anche la presenza di altre cartelle .lproj che iniziano con le sigle delle altre lingue disponibili)
-rinomimate la cartella IT.lproj come volete (per esempio IT-NO.lproj)

A questo punto Lighroom 3 utilizza la sua lingua naturale, che è l’inglese.

Per tornare alla lingua di installazione, per esempio l’italiano, basta seguire la stessa procedura e rinominare correttamente la cartella IT.lproj.

lunedì 19 luglio 2010

Double Rooms


From "Scene di passaggio (Soap Opera)" © Fulvio Bortolozzo 2010

Ecco il mio dittico sul tema "Sesso"... e non ho alcuna intenzione di spiegarvelo!! ;-)

blurp e fotolibri

ciao atutti

mi collego al discorso aperto da Jacopo e Fulvio su Blurp

io personalmente non ho mai usato tale sistema online e mi rivolgevo ad altre società su internet

ora Colorlife alla Gran Madre ha comprato una macchina che fa i fotolibri

non so se su Blurp li fanno meglio ma io da Colorlife mi trovo bene perchè posso tarare i colori, andare a discutere

un po' limitate le cover, ma da provare e a costi buoni

baci

IL DITTICO

la proposta del dittico nacque durante una cena tra amici
si parlò dell'assessore coppola e dell'umidità nell'aria.

proposi di fotografare senza parlarne troppo
fotografie senza committente ne destinazione d'uso.

due immagini venivano affiancate sia per contrasto che per affinità
temi semplici anche un po' banali dove sperimentare in libertà.

poche specifiche tecniche in un tentativo liberatorio
di alleggerire il peso del quotidiano parlandone poco
il meno possibile in un blog o social network

il soggetto SESSO era inteso inizialmente come provocatorio
quando dissi "parliamone meno e facciamolo di più"
implicava sia l'atto in se ma molto più quello del fotografare.

manteniamo il proposito di un incontro mensile
tra fotografi senza etichette e/o iscrizioni all'albo
proviamo a vederci ancora con un bicchiere in mano
fosse anche solo di acqua lievemente gassata.

ivano

venerdì 16 luglio 2010

Un habitat italiano



Sempre seguendo l'indicazione iniziale di presentare ai colleghi i propri lavori recenti, pubblico anche su questo blog la notizia dell'uscita del mio fotolibro On Demand "Un habitat italiano".



L'opera contiene un breve testo e 70 fotografie a colori di grande formato, frutto di un mio attraversamento del territorio di Grugliasco svolto nell'arco di otto mesi del 2008. Il progetto è stato realizzato mettendo in atto le procedure di Scene di passaggio (Soap Opera), il mio interminabile progetto autobiografico dal quale era nata anche la precedente serie Olimpia (2004-2006), dedicata alle trasformazioni urbanistiche torinesi. La contemplazione distaccata dell'ambiente urbanizzato, favorita dalla tecnica di ripresa fotografica su treppiede con una fotocamera per pellicole piane 10x12 cm, mi ha consentito di fissare immagini al contempo precise e intimamente personali.



Dati tecnici
Edizione On Demand su Blurb.com per EffeOtto Libri di Torino.
Formato: 25x20 cm ca (Standard Landscape); 120 pagg.; 70 fotografie a colori. Testo in Italiano, Inglese e Francese. Prezzo: 65,00 Euro (Softcover); 85,00 Euro (Hardcover) + spese di spedizione.

Il libro è sfogliabile on line QUI.

.

Il cuore la mente e l'occhio

Sarò ironico... molto.. ma anche caustico...

;O)

C'è un evidente ossimoro in questo blog.. (blog che finalmente prende voce)..

Da una parte ci si infervora a sottolineare l'essere PROFESSIONISTA per distanziarci dall'AMATORE APPASSIONATO, addirittura lo si pretende nel nome da dare al gruppo proprio per imporre la differenza tra le due mentalità... e poi...

e poi si segue una ideologia cara proprio ai fotoamatori citando frasi alla Cartier Bresson ...

Da una parte si critica il manifesto evidentemente "vuoto" del turinfotofestival... prendendone le distanze indignati.. e poi
si linkano elucubrazioni maestose all'arte e a frasi ermetiche come se fossero i dogmi da seguire nel nostro mestiere:

"L'arte vera non ha mai, né mai dovrebbe," rappresentato", ma "presentato". L'arte è basata sulla realtà, ma vive indipendentemente da essa, senza guardare al trampolino dal quale si lancia nell'oceano dell'Essere. L'arte vera è Essere; e con Jehova dell'Antico Testamento dovrebbe rispondere, se richiesta cos'è: «Io sono Colui che è».

Ma che ca**o vuol dire???
Ma che centra l'arte???

Parliamo di fotografia professionale o di grandissime seghe mentali?
Parliamo di presentare un reportage sul territorio o di gesti metafisici ermetici?

...

- "Salve signor Assessore le presento il mio lavoro sulla diversità spaziale anteposta al consumismo pre e post Giovanni Agnelli per la celebrazione del centocinquantenario d'Italia".
- "Ma sono fogli bianchi, .. non c'è niente sopra!!!"
-"Le spiego,.. nel regno visivo, l'arte vera – in quanto distinta da non importa quali valori informativi o semplici novità o stravaganze o giochi – sempre tende a comunicare la pura esistenza delle figure ch'essa presenta.
L'arte vera non ha mai, né mai dovrebbe, rappresentato, ma presentato."
-"Ma lei è pazzo?!?"
-"No sono Colui che è!"
-"Bene signor chiunque lei sia, mi faccia un favore artistico concettuale spaziale... sparisca!"

...

-"salve signor art director di questa agenzia pubblicitaria, le ho portato il mio portfolio, vorrei propormi come fotografo per i suoi clienti"
-"bene, mi faccia vedere.... uhumm ma cosa sono questi puntini neri?
-"sono immagini di people, rappresentano l'involuzione epidermica della macro generazione tribale... "
-"Cioè?"
-"sono i miei nei ingranditi"
_" ah.. e questi piatti sporchi?"
-"sono immagini di food, rappresentano la forma fisica cibaria ove l'esistenza del suo essere mangiare non vi è più"
-"Ah.. certo.. e immagino che queste notturni completamenti neri siano periferie suburbane mal illuminate...vero?"
-"Perfetto! Ma lei è un genio!"
-"No, sono uno che ti sta mandando a raccogliere ortiche con le chiappe se non te ne vai da qui in forma sublimale essenziale!"

;O)

Se questo è un blog che pone in se il tentativo di "produrre" sinergie e professionalità atte a rispondere alle richieste del mercato e di eventuali committenze REALI allora io capisco dove sono... se invece è il ritrovo pseudo artistico che vuole comunicare al mondo esterno mettendo sulla stessa linea cuore occhio e mente allora vi chiedo scusa,... esco e rifaccio l'iscrizione e mi autonomino Paolin de la Gherardesca Conte Serbelloni Mazzanti Viendalmare in arte Marco Ranzani di Cantu' con Cayenne... e giochiamo a fare gli artisti e applichiamo onanismi di gruppo... intanto il barista fotoamatore consegna alla regione piemonte le fotografie per il sito istituzionale.

Ciapa lì... ecco perchè nikon e canon curano di più i fotoamatori... perchè sono i professionisti del futuro!

;O)

Con discrezione e beneficio di inventario dei miei neuroni vi auguro una buona notte e un buon giorno.

=0P

Io non dittico! Ma questa è roba vecchia... mica vale!

dalla serie "sublim-azioni"

DITTICO


ECCO.

giovedì 15 luglio 2010

24 fotografi fuori dalle mura

Vi segnalo un lavoro che trovo interessante come piccolo esempio per nostri eventuali progetti futuri


Progetto Fotografico  "In Between 60 Ore A Roma" 24 fotografi fuori dalle mura
In mostra fino al 22 settembre alla Fnac di via Torino a Milano

Come si fotografa una città? Si inizia con una fotografia orizzontale di un paesaggio, con un elemento fortemente riconoscibile, magari scattata al tramonto, meglio se con un elemento in movimento? Poi qualche scorcio sempre di monumenti famosi, un paio di ritratti di personaggi caratteristici, una o due immagini di prodotti tipici, di sagre o feste che mostrino lo spirito del luogo, qualche foto di vita notturna... Questo è quello che siamo abituati a vedere, con un lessico praticamente immutabile, che non tiene conto dei cambiamenti in tempo reale che le gradi città attraversano.
E allora come si fotografa una città come Roma? Come fare se eliminiamo Campo dei Fiori, Trastevere, Trinità dei Monti, il Colosseo e il Vaticano? Se obblighiamo l'occhio a spingersi oltre?
Abbiamo delimitato lo spazio fisico e temporale: la Terra di Mezzo tra il Centro Storico e il GRA, tempo circoscritto, 60 ore - dalle 10 del 29 maggio alle 22 del 31 maggio - e assegnato a 24 fotografi un'area ben precisa per documentare e interpretare le loro sensazioni su quello che succedeva in between.
Ci siamo così ritrovati con migliaia di scatti che mostravano mondi paralleli: ci siamo messi le mani nei capelli... poi, in fase di editing finale, è apparsa una traccia sottile, che univa questa moltitudine di immagini: un sovrapporsi di luoghi, situazioni, volti che alla fine ci restituiscono l'immagine contemporanea dell'identità della città, dove ogni fotografia parla per se e per il tutto.
Le immagini in mostra sono una piccola parte di quelle proiettate al Palazzo delle Esposizioni a fine progetto, dove il pubblico intervenuto ha ringraziato i fotografi per avere mostrato loro l'altra anima della propria città


Database e schedario

In merito a quello di cui si discuteva ieri sera (il database con le schedature), vi copio la risposta del mio amico

Costruire un sito semplice che interroga un db con un mole di dati limitata non è un problema e verosimilmente in mezza giornata di lavoro si può fare. L'unica cosa che mi preoccupa è la suddetta mole di dati. Magari le informazioni riguardanti il singolo fotografo sono anche solo 10, ma se i fotografi sono un centinaio già si impiega un pò di tempo ad inserire tutto (a tal proposito si potrebbe anche fare una sorta di programma che legge i dati sul file word e poi li inserisce sul db - ma questa opzione la considererei se i fotografi superassero il migliaio).

Il sito deve essere mysql container e deve anche supportare un linguaggio di programmazione (conosco java e php, in php ci impiegherei la metà del tempo di un sito java). Per esempio, Altervista garantisce tali servizi.

Tirando le somme: se posso, son felice di darti una mano, no problem, vorrei solo capire la mole di dati e se effettivamente ti basta una pagina che ti dà l'elenco dei fotografi e un'altra di dettaglio...

Al che gli ho spiegato un po' piu nel dettaglio quello che volevamo (schede / di dati - nome, cognome ecc - che, compilate, vadano a finre su una pagina/elenco/tabella consultabile) e la sua risposta è stata:

Dico che si può ampiamente fare. Se vuoi mi preparo una bozza di questo sito e ti faccio vedere. Magari la prossima settimana, però...


Quindi, riassumo

a) yes we can, si può fare
b) ci va mezza giornata di lavoro circa se non abbiamo grosse pretese grafiche e se la mole di dati non è immensa (quindi presumo: se il form è semplice, senza grossi calcoli da fare, ecc)
c) può fare una bozza, ma solo nella prossima settimana
d) chi ospita il sito, Ranzani o altri, deve avere un sito "mysql container": se avete intenzione di ospitare il databse informatevi presso i vostri gestori/webdesigner che il vostro sito sia mysql container e abbia questo servizio attivo. Altrimenti c'è l'opzione altervista (gratis se non erro)

Qualche domanda che io possa rigirare al mio amico?

lunedì 12 luglio 2010

Rispondo al dittico di Ivano Piva


con il mio...

coraggio, mettetevi sotto :))

domenica 11 luglio 2010

chiarimenti e schiarimenti

Provo a fare chiarezza su alcune cose... anche se immagino che mi incasinerò di più e mi renderò antipatico...

vabbhè... tanto lo sono già... ;O)

Primo distinguo:
il gruppo che si vorrebbe far nascere e di conseguenza il suo nome, non per forza deve avere legami con il "collettivo" (grammatica linguistica: nome che indica un insieme omogeneo di cose, animali o persone), che si presenterà a Mr Coppola.
L'incontro con l'assessore (ammesso che rimanga assessore) è per dire alla regione (che ostinatamente amiamo) che NOI ci siamo!
Le cose non vanno benissimo, ci sono sperperi e iniziative dubbie e Coppola ha poca cultura fotografica e quindi NOI offriamo la nostra esperienza nei vari campi tecnici commerciali filosofici storici imprenditoriali e di comunicazione per fare da filtro all'assessorato alla cultura e inoltre ci offriamo per entrare negli ingranaggi della didattica fotografica che così com'è crea artisti falliti e fotografi amatoriali senza cultura e senza esperienza nel campo professionale, se accetta avremo una moneta di scambio per proporci e proporre "cose" che potranno col tempo tornare utili ai fotografi piemontesi.
Al di là di questo il gruppo nasce dalla necessità di tornare a contaminarci e comunicare tra noi, Guermani ha provocato un'onda che è piaciuta a molti e ci si ritrova per un aperitivo per fare un progetto insieme per consigliarci e per aiutarci e per.. chissà che cos'altro.
Questo Blog nacque per questo motivo. Coppola venne dopo.
...
Secondo:
Il mondo cambia e negli ultimi anni si è letteralmente trasformato, il nostro mestiere è mutato come tantissimi altri. I tecnici di laboratorio analisi, i pubblicitari, i grafici, i tipografici, gli stampatori, i laboratori, i videoperatori, i musicisti, produttori di vino.. potrei continuare per tre blog!
Possiamo lamentarci fino a strapparci totalmente i capelli (Fulvio e Max partono avantaggiati) ... ma signore e signori QUESTO è IL MERCATO .. e rubando i pensieri a Mr Bianco, "...se non ti adegui il mercato ti mangia ti digerisce e ti vomita senza chiedere neanche il tuo nome", ...ormai abbiamo capito che è diventato inutile innervosirsi con la nikon canon epson etc... perchè i PRO sono la millesima parte del loro fatturato e se dovessimo scendere in piazza, si affaccerebbero, vedrebbero che ci sono 4 gatti che urlano e chiamerebbero l'azienda raccolta rifiuti per far portare via un po' di immondizia inutile. ;O)))
Dobbiamo invece, in teoria, ringraziarli perchè ci costruiscono ancora delle macchine cosidette PRO... ma ancora per poco!
...
Terzo:
come vedete dalle pagine di queste blog, ognuno da una definizione diversa della parola professionista, questo vuol dire che è desueta, non ha più senso perchè un senso non ce l'ha "più" (feat. vasco rossi).
Quando fare il fotografo, oltre che saper comunicare un concetto, era una manualità artigianale che per imparare occorreva fare bottega, ci si poteva elevare a mestiere "difficile-non per tutti", con la caduta della cultura di comunicazione e visiva e con l'invasione dei computer e di programmi come photoshop (per citare il più conosciuto) il nostro mestiere è diventato "comune-facile", in quanto una ottima qualità è richiesta solo per comunicazione di alto livello per il resto vale la regola "discreto prodotto - costo minimo". E visto che non si possono uccidere tutti i possessori di compatte o tutti i fotoamatori e non si può impedire ai dilettanti e ai "doppiolavoratori" di dilettarsi nella fotografia per puro piacere seppur remunerati... ci resta solo una cosa da fare, prenderne atto e non sprecare energie nel sventolare una bandiera rivoluzionaria ma comprendere il mercato, adeguarsi o trovare il modo di essere davvero il top in qualcosa. Che ci piaccia o no questa valanga che ci ha colpito ha portato ad una uguaglianza di mezzi incredibile e quindi i fotografi che davvero hanno qualcosa in più di creatività e capacità manageriali soppravviveranno e anzi, aumenteranno il loro distacco dalla massa, chi invece puntava tutto sulla attrezzatura senza coltivare altre forme espressive non avrà scampo. L'estetica artificiale a buon prezzo è preferita al concetto raffinato, Ikea vince sul mobile di quercia intagliato a mano.
Insomma, quello che sta succedendo ha un non so che di fortemente democratico, la spettacolarizzazione banale ad un prezzo contenuto ha il sopravvento sullo scatto DOC di lusso!
... la fotografia non è più una cosa per pochi, non esiste più una casta, i maghi, i draghi,... è diventata popolare!
(consiglio "le invasioni barbariche" di Baricco)
Quarto:
Se volete riportare la "fighissima" parola PROFESSIONISTI nel nome del gruppo "(dal vocabolario della lingua italiana) è chi esercita una professione. E sotto Professione si trova: mestiere, lavoro, attività svolta stabilmente allo scopo di trarne di che vivere." .. allora vi dovete anche prendere la briga di dirlo a quella decina che non risponde a questa definizione e chiedergli di cancellarsi dal blog e dal gruppo.
... io ovviamente non sono d'accordo.
Su facebook vedo immagini strepitose fatte con l'i-phone, fotografie mozzafiato di anonimi "postini baristi parrucchieri camerieri etc" .... e vedo siti vecchi e tristi di professionisti che non capisco come abbiano fatto a sopravvivere fino ad oggi..(poi vedi la villa dei genitori e capisci molte cose) ....
Poi possiamo disquisire sul concetto e sulla comunicazione e sul valore intrinseco di quegli scatti.... ma sapete qual'è la novita?
Che al pubblico e a buona parte dei clienti... non gliene frega un ca**o ... quello scatto mi fa vendere la mia merce?
Bon.. va bin parej.
Tutto ciò è sbagliato? tutto ciò è la fine di un epoca elitaria? siamo al fallimento della cultura? era meglio quando si stava peggio?
Non lo so...ma ... citando SARAH.. e l'illustre Pirandello ... "Così è se vi pare".

...un saluto e un abbraccio dall'antipatico catastrofico tendenzioso dubbioso strafottente impertinente ipocrita...

Paolo

(in realtà sono molto buono e simpatico...ma è che mi fotografano così...!)

;O))))

Loghi, presidenti, gruppi

Ciao
Apriamo bellissime discussioni sul presidente
Sul nome
Ma poi chi siamo?
Vorrei capire, perche come Fulvio giustamente diceva,
Alla fine si è sempre 3 o 4

Al di là del tempo che si ha per seguire ste cose
Mi piacerebbe fare una conta
Secondo me più che '80 fotografi in cerca di nome'
È più giusto dire 'n' fotografi in cerca di tuttp

Peró intanto mi diverto

sabato 10 luglio 2010

FOTOPRO



Dunque...
Ho delle obiezioni sul logo, e ci mancherebbe che non ne avessi ;-)

Innanzitutto, secondo me, perdendo la parola "professionale" la sigla si confonde tranquillamente con le innumerevoli sigle amatoriali esistenti, a maggior ragione con l'abusato "Photo" al posto di "Foto". Problema non da poco, visto che sostenevo la necessità di un BRAND DI ECCELLENZA PROFESSIONALE.
Poi un logo, secondo la vecchia scuola grafica cui appartengo, dovrebbe essere robusto ed elastico, cioè adoperabile in ogni situazione, cromia e grandezza senza perdere di riconoscibilità.
Infine quello 011, mi sembra troppo "schienato" sul centocinquantenario e non ne vedo la necessità.

Bon, detto questo, siccome a criticare sono bravi tutti, ma a fare un po' meno, vi presento una mia proposta.

L'idea l'ho mutuata dai tradizionali marchi di pellicole fotografici. La parola diventa FOTOPRO. Quindi una condensazione della frase: "FOtografi TOrinesi PROfessionisti". Il suffisso PRO è un richiamo storico ai materiali e alle situazioni NON amatoriali.
Per darvi un'idea della robustezza ed elasticità del logo, vi ho messo on line un PDF che ne illustra varie cromie e grandezze:
http://www.bortolozzo.net/temp/fotopro.pdf

Bene, attendo pareri e buona domenica a tutti!

Fulvio

P.S.- Fermo restando, che pensare ai logotipi prima di aver definito i contenuti continua ad essere un carro messo davanti ai buoi, ma va bene così lo stesso. TIREM INNANZ! ;-D

venerdì 9 luglio 2010

logo e nome


Quello che si sta formando è un gruppo, un gruppo di affiliati? .. bhò... per ora lascerei perdere associazioni e club ma cmq ha senso definirsi e identificarsi con un nome, FOTOGRAFI PROFESSIONISTI TORINESI .... è troppo lungo troppo torinese troppo sindacalista ;O) ... il logo poi era un vintage di un mio vecchio biglietto da visita... così stanotte parlando con Morfeo ho sentito il bisogno di cominciare a fare una identità seria a tutto ciò.
Il nome mi piace molto PHO-TO' 011 ... ed è una variazione del nome della galleria fotografica, purtroppo ormai chiusa, di Riccardo Giordano (lui è avvertito e consenziente).
Io non sono un grafico ma ho abbozzato una idea del logo... chi è più esperto in materia può prendersi la briga di aggiustarlo e magari renderlo più "moderno".. più "yeah" ;O) ....eh?

Aspetto vostri commenti suggerimenti e critiche... magari contaminandoci viene fuori una roba ancora più "di valore".

ciauz.

Il Piva chiede...


Cerco generatore BOWENS ESTIME 3000 AMF
se qualcuno ne avesse o sapesse dove trovarne mi farebbe molto felice.
Grazie,
info@ivanopiva.com

un facebook per fotografi

ciao a tutti

tempo fa un'amica mi ha fatto conoscere questo sito, è un misto di blog, di organizzatore di concorsi, facebook per fotografi, merita un giro
roba spagnola, con tanti bravi professionisti....ma non solo

ciao

giovedì 8 luglio 2010

"COSI' E' SE VI PARE "

Conversazione di poco fa tramite chat fra me e un mio conoscente: " Hey Sarah, ciao! come stai? ho visto il tuo sito, hai delle foto molto carine. Ma fai la fotografa di professione? dovrei chiederti una cosa " io: "ciao,io bene grazie, si lo faccio di mestiere,dimmi tutto.." lui: "in pratica io collaboro con un'agenzia che organizza eventi e ci piacerebbe che collaborassi con noi fotografando a qualche nostra serata, quando possiamo parlarne?" io "certo nessun problema, possiamo parlarne. (ci scambiamo contatti vari e indirizzo della sua agenzia di eventi).

io: (sapendo di risultare acida, ma immaginando un po' la situazione) "solo una premessa: non lavoro gratis e come compenso non me ne faccio nulla della consumazione al bar. Tanto per chiarire, sai..di questi tempi..."

lui: "ah...perchè vorresti un compenso? hem...allora no..."


e qui chiudo.

P.S. mi fanno più innervosire quelli così che tramite agenzie chiedono un lavoro GRATIS, di quelli che lo fanno gratis. Bisognerebbe far ragionare entrambi, ma i primi, sono veramente incredibili !!!

martedì 6 luglio 2010

Eppur si muove


From "Appunti per gli occhi" ©Fulvio Bortolozzo 2010

Insomma stasera si è detto molto e forse si è iniziato un percorso più definito...
La "Cosa" vuol prendere una sua forma ed è davvero troppo presto per dire se sarà buona e compassionevole o l'ennesimo ente inutile del nostro tristo paese. Di certo diverse persone si sono parlate su una terrazza ospitale e felina, cercando il bandolo di una matassa tutta da sbrogliare. Questo è un fatto positivo. Spero che nel futuro le stesse persone, e anche le altre che non hanno potuto esserci, non smettano di scambiarsi pensieri e sentimenti. Qualsiasi destino abbiano le ore fin qui spese, ho "investite" come direbbe Marino, di certo un risultato l'hanno già prodotto: i nostri occhi si sono riempiti l'uno dell'altro. Tutte le fotografie, in fondo, iniziano da qui... ;-)

ranza-terrace-meeting sul signor C - 6 luglio 2010

6 luglio 2010: dopo un'esordio piuttosto nebuloso e poco convincente la tribù dei fotografi si è finalmente rassegnata a mettere a fuoco l'ordine del giorno: l'ormai imminente incontro con il siglor C ha messo quel pò di pepe al culo indispensabile a tracciare una debole linea di azione, di cui parrebbe farsi portavoce (per sottintesi vagiti concordi del popolo) il buon Marino, per le manifeste doti oratorie e la PASSIONE per la causa comune.
Gli aspetti della discussione sono stati molti, ma volendo tentare una sintesi UTILE AL FATTO CONTINGENTE (incontriamo il signor C il 14.7) riassumerei i punti sui quali maggiormente si è posto l'accento:
1- siamo dei fotografi professionisti
2- il nostro lavoro ha un valore, che va oltre l'aspetto puramente mercantile
3- l'idea di "brandizzarci", ossia di configurarci
come categoria di professionisti qualificati, accomunati da un'appartenenza di gruppo potrebbe portare pregio al gruppo e restituircene individualmente. L'impegno di ciascuno rispetto al lavoro resterebbe praticamente invariato, ma la somma di molti assignments svolti professionalmente finirebbe per mettere in luce l'alto profilo fotografico-professionale del gruppo. Il marchio diventerebbe una sorta di sigillo di garanzia.
4- in risposta all'idea di brand, di cifra, di marchio di categoria Daniela ha sollevato il problema di come garantire la qualità, lasciando libero ingresso a chiunque sventoli appassionatamente una nikon. L'idea di un'entità FILTRO non piace a nessuno, ma molti la pensano inevitabile.
5- Daniela suggerisce di porci "a disposizione" dell'istituzione. PROPONENDO, PROGETTANDO, PROGETTANDO E PROPONENDO. Buttando sul tavolo del signor C della situazione un fiume di progetti, mirati, sintetici e ben redatti. Affascinanti. E un pò patinati, che se vogliamo sappiamo fare
anche un pò i paraculi...
Effettivamente, concordo. Avere settanta testoline creative che sputano progetti potenzialmente perseguibili credo sia la manna di qualunque assessore alla cultura!
6- Marino suggerisce di mettere al bando il costume di "consumatori del nostro lavoro" cercando di ignorare la mentalità consumistica generalizzata (i soldi come filtro primario) ed EDUCANDO gli interlocutori ad un maggiore riconoscimento della qualità del nostro lavoro. (una circolo virtuoso che parte con innalzamento della professionalità, aumentando la necessità di essere percepiti professionisti, la diffusione di fotografia di qualità ed esercitando pressioni positive sia verso la buona immagine, sia verso il creativo che la produce. In questo modo, la cultura aumenta a tutti i livelli della catena.
7- auspicabile un rimaneggiamento profondo della didattica ad indirizzo fotografico. Perché non stimolare le istituzioni a darci in pasto novelli di bottega senza fracassarci le palle con tasse/dipendenti/contratti? (lesivi sia per l'attore che per per il convenuto).
8- l'immagine di qualità, soprattutto legata ad una progettualità interessa molto le istituzioni. Il nostro gruppo si deve fare promotore di un coordinamento interno con il fine di ottenere una convenzione con le istituzioni: noi sappiamo fare questo mestiere, fare e archiviare immagini. CONOSCIAMO IL TERRITORIO, sappiamo scrivere progetti e concatenarli fra loro; sappiamo organizzare stand, mostre, abbiamo i fornitori giusti per infinite varietà di lavorazioni. Abbiamo strutture esistenti ed avviate, collaboratori, possiamo fare didattica, intrattenimento, cultura. In 70 sappiamo dar vita ad un tam tam di contatti ed esperienze capace di risolvere esigenze e problemi in tempi infinitesimali se confrontati con le tempistiche della burocrazia. Nessuna testa (politica poi....) potrà mai competere con la forza di 70 professionisti con i controcazzi!
SIGNOR C, USACI!
- possiamo fornire CONTENUTI, PROGETTUALITA', STORIA, MEMORIA. L'assessore dovrebbe metterci a disposizione un interlocutore preferenziale, al quale poter proporre di volta in volta nuove idee.
-
Basta con la dispersione di denari a fronte di progetti spesso dimenticati. O doppi. O tripli.
Basta con l'assegnazione di progetti a dilettanti o star del sistema!
VOGLIAMO UN PATRIMOINE DE LA PHOTO TOURINOIS!!!
in un climax che spero vi porti la giusta carica prima dell'incontro ho cercato di riassumere le cose dette. E quando vedremo il signor C, facciamoci succhiare il metodo!

Fotografia di territorio dal dirigibile aerostatico


Ecco alcune fotografie di un mio lavoro della settimana scorsa
Nell'ambito del dibattito sulle trasformazioni urbane e della presentazione del nuovo Piano Strutturale di Firenze sono stato incaricato dall'ufficio urbanistica di Firenze per un lavoro con il mio pallone aerostatico.


Un dirigibile che fotografa con il punto di vista dei cittadini, si solleva sul cielo di Firenze con appesa una macchina fotografica controllata da terra,  scattando delle foto aeree a bassa quota di diverse parti della città, seguendo precise indicazioni: quelle emerse dai gruppi di lavoro che si sono svolti con i cittadini e le associazioni dei cinque quartieri. L’obiettivo:riprendere dall’alto quei pezzi di città su cui è importante discutere, per facilitarne la comprensione da parte dei cittadini.


Se nelle prossime settimane vedrete un dirigibile rosso sulle vostre teste non spaventavi e soprattutto non sparategli contro!
Michele D'Ottavio





sabato 3 luglio 2010

workshop



WORKSHOP FILL'EM UP

" In FormAzione "

www.paoloranzani.com/fillemup

MANI
FESTO
Alla fine è uno scatto fotografico. Solo uno.
Quello che viene scelto, quello che ha quel quid in più è uno solo.
Quello che rappresenta qualcuno o qualcosa, che sia una modella o un attore, un vestito o un
profumo.
Uno scatto.
Quello scatto è la summa di molte persone e molte azioni.
Un’ alchimia di talenti e professioni, di luci ed ombre, tecnica e estetica, geometria e creatività. Ma
sopratutto progettualità.
Su un set puoi trovare da 5 a 30 persone.
La maggior parte di loro sono la colonna vertebrale di quello scatto.
Come nel cinema; il regista è quello che tiene le redini ma senza la sinergia con attori e troupe non
si riuscirebbero a realizzare i grandi capolavori.
Federico Fellini forse non sarebbe diventato così grande senza la complicità di Mastroianni,
oppure chissà come sarebbe il western di Leone senza Clint Eastwood o Il Signore degli Anelli,
senza il make up di Taylor&King.
Basta che manchi un ingrediente e la pietra non si trasforma in oro.
Fotografo, Modella, Make-up Artist, Hairstyle, Studio Assistant, Digital Assistant, Stylist, Photo
Editor, Art Director, Art Buyer, tutte professioni decisive per la buona riuscita di una campagna
pubblicitaria o di una cover moda.
Il fotografo deve saper coordinare tutto e deve conoscere l’ abecedario con cui comunicare con i
vari reparti.E’ un comunicatore e deve essere il primo a saperlo fare con tutti, dall’ art director che
propone l’ immagine fino al lettore che ne fruirà.
Per questo motivo nel WS che ho pensato organizzerò tre gruppi che si alterneranno su tre set per
un giorno intero e dovranno poi passarsi il testimone sposando responsabilità diverse.
Tutti devono saper affrontare ogni situazione.
I temi affrontati in questo workshop dunque non si fermeranno alla tecnica del set, di cui si
presuppone che se ne abbia già una conoscenza di base, ma si affronteranno anche argomenti
come il linguaggio fotografico, le relazioni tra le professioni, come comunicare con la modella, cosa
chiedere al make up artist, come interagire con gli assistenti, i limiti di un set, come partire da un’
idea e finalizzarla.
Tutti argomenti indispensabili per passare dallo scatto amatoriale a quello professionale.
Quando si fa sul serio bisogna saper comunicare.

Questo workshop vuole introdurre un nuovo modo di concepire l’esperienza su un set
fotografico.
Con l’intento di approfondire realmente ciò che ruota attorno ad uno shooting,
Paolo Ranzani accompagnerà i partecipanti lungo un percorso intenso e interessante
sotto vari punti di vista.
Tre modelle, tre mood (fashion, beauty, glamour), tre tipologie di illuminazione set
(neon, tungsten, daylight) in studio e in esterni.
I partecipanti si ritroveranno in una full immersion fotografica vera, originale e
indimenticabile.
Verranno formati tre gruppi in cui, con turn over, ogni partecipante si troverà ad essere
prima fotografo, poi digital assistant, quindi assistente di studio e supervisor.
Tutto questo per comprendere al meglio cosa vuol dire confrontarsi con un team e
portare a termine un risultato comune.
Una volta terminata la sessione di scatto si affronterà una discussione sull’importanza
dell’editing, fase di lavoro decisiva prima di passare al workflow di post editing e
postproduzione.
Per finire verranno proposti alcuni consigli sull’archiviazione dei dati digitali.

Organizzazione HOME MADE BISCUITS - Milano
www.hmb-studio.com

PL
AN
• h 9.30 presentazioni / coffee Break
• h 10.00 visione portfolio / start time make-up
• h 10.30 introduzione workshop
• h 11.00 divisione gruppi e inizio sessione sui set
• h 13.00 lunch time
• h14.00 ripresa photoshooting
• h 16.30 fine shooting / coffee break
• h17.00 editing e workflow post produzione
• h19.00 domande e discussione finale

www.paoloranzani.com/fillemup