da TAU VISUAL

Come spiegare ad un Ente Pubblico perche' l'organizzazione di operazioni che recuperano immagini gratuitamente e' cosa controproducente

Egregi,
abbiamo avuto modo di visionare la vostra iniziativa … con la quale vi proponete di realizzare ……… e – secondariamente – di costituire un archivio fotografico, basandosi sui contributi spontanei e gratuiti del pubblico di fotoamatori e cittadini interessati alla fotografia.
Lo spirito propositivo ed intraprendente della Vostra struttura merita senza dubbio una nota di attenzione, ma al tempo stesso vi segnaliamo che un'iniziativa di questo genere rappresenta a nostro avviso un grave errore di valutazione da parte della Vostra Amministrazione.

L'iniziativa, infatti, ha tutte le caratteristiche per creare una significativa turbativa di mercato, oltre a rappresentare una evidente distorsione dei normali meccanismi di concorrenza, contro il disposto del Codice Civile, articolo 2598, comma 3 e, per certi aspetti, della Legge 10 ottobre 1990, n. 287.

Al di la' dell'approccio burocratico delle norme di Legge, comunque, appare evidente a chiunque come l'iniziativa inneschi una serie di meccanismi assolutamente iniqui:
a) Le immagini vengono "acquisite" dalla vostra struttura di fatto senza offrire ai fotografi professionisti ed in genere agli autori alcuna fungibile contropartita, dato che la menzione del nome dell'autore non e' una merce di scambio, ma un obbligo di legge previsto - a favore dell'autore di immagini fotografiche - dalla legge sul diritto d'autore (633/41 e successive modifiche).
b) La pubblicazione di immagini reperite da fotografi professionisti senza corresponsione di equo compenso (previsto dalla legge 633/41) e' in grado di ingenerare una turbativa di mercato, come accennato. Tuttavia, e' a nostro avviso ancora piu' grave ed ingiustificabile - vieppiu' perche' prevista da un Ente Pubblico - la pretesa di acquisire i diritti di sfruttamento di tutte le immagini inviate, anche di quelle non "vincitrici", e quindi a favore dei cui autori non viene neppure ipotizzato un peraltro discutibilissimo "cambio servizio".
Questa operazione comporta - e non e' difficile comprenderlo - un gravissimo pregiudizio economico ai danni delle attivita' di fotografi, giornalisti, operatori della comunicazione ed agenzie stock, che vivono del lecito provento dei diritti di utilizzo delle immagini.
c) A ben poco rileva il fatto che la trasmissione delle immagini avvenga su base volontaria. Pur essendo vero che i singoli aderiscono spontaneamente all'iniziativa e che quindi non si verifica alcuna "sottrazione indebita" di diritti, quello che contestiamo non e' l'illiceita' in senso stretto della singola sottoscrizione, quanto l'effetto distorsivo sul mercato che l'operazione nel suo complesso produce, cosi' concertata, ed il fatto che venga promossa da un Ente Pubblico anche mediante una velata ipotesi di "esclusione" di chi non partecipasse.

Per limitare il danno al comparto professionale fotografico ed al suo indotto, e soprattutto per limitare la ricaduta negativa in termini di immagine e correttezza della Vostra stessa Amministrazione, a nostro avviso l'operazione dovrebbe essere sospesa e fatta rientrare, nell'interesse della credibilita' della struttura che voi rappresentate.


Con viva e sincera cordialita'