lunedì 10 maggio 2010

FOTOGRAFI DENZA FRONTIERE

http://www.fotografisenzafrontiere.org/blog/promoasta2010

9 commenti:

  1. Con grande passione... i fotografi senza frontiere lavorano con entusiasmo e grande passione. Senz'altro non sono dei veri professionisti torinesi... :-D

    RispondiElimina
  2. Strano... il contatore dei commenti indica zero, ma il mio lo vedo pubblicato... sarà un giudizio di merito? ;-)

    RispondiElimina
  3. Fulvio.. scusa se mi permetto... ma ultimamente stai lasciando post che stanno in equilibrio tra l'ironico e il sarcastico...
    Che succede? :-O
    Un conto è fare polemiche per sostenere le proprie tesi, scontrarsi su discussioni in cui c'è sempre da imparare, ma questo velo umoristico sparso per il blog mi piacerebbe davvero capirlo, sembri offeso per qualcosa o chessò io... ieri all'aperitivo ne abbiamo parlato e quindi ora la giro a te...
    ci spieghi qual'è il problema?
    il tutto con grande serenità ovviamente.. ;O)

    RispondiElimina
  4. Caro Paolo,
    il problema senz'altro non è mio. Chi mi conosce sa bene che mi esprimo così non solo su questo blog, ma anche nella vita di tutti i giorni. Spero quindi che anche tu, e chi non mi frequenta, possiate apprezzarmi, o almeno tollerarmi, così come sono.
    Mi fa solo specie che ci si interroghi sul mio comportamento e non su quello che potrebbe averlo provocato. Ma il filmato che hai linkato l'hai ascoltato bene? Non hai sentito che il tizio di Fotografi senza Frontiere parlava ripetutamente dell'entusiasmo e passione con cui lavorano? Sono professionisti, amatori o cosa? Tu stesso non hai fatto ironia ravanesca su chi siano i veri nemici dei fotografi? Vi siete interrogati su queste cose?

    Mi pare evidente che vi sia una contraddizione tra la tua richiesta di una spiegazione del mio comportamento e tutto questo.

    In ogni caso, per mio conto, se il mio modo di esprimersi desse noia a qualcuno troppo sussiegoso per sopportarlo, sono notoriamente persona gentile e disponibile, per cui posso tranquillamente alzare i tacchi. Diversamente, gradirei che si evitasse di fare dietrologie e si accettasse ciò che scrivo per quel che è. Nel bene e nel male, come faccio io d'altronde con chiunque.

    RispondiElimina
  5. Come vedi nessuno cancella i tuoi commenti, sarebbe assurdo farlo, la mia era solo una richiesta di spiegazione e credo serenamente legittima.
    Quindi non capisco neanche perchè tu possa pensare che i tuoi commenti diano noia o altro...
    Ho visto di colpo un tuo cambio di atteggiamento e mi sono chiesto perchè e me lo sono chiesto proprio per il fatto che mi piace l'idea che questo luogo sia un incorocio di esperienze e di mentalità e che ci si possa contaminare liberamente, tutto qui.
    Per quanto riguarda la "passione" ... o continuiamo a non capirci o non riusciamo a spiegarci. ;O)
    adesso ci riprovo... :)

    La PASSIONE esiste ed è essenziale per fare certi lavori!
    Il problema e riuscire a far passare il fatto che la passione viene dopo!
    non prima di aver provato sulla propria pelle cosa vuol dire, nel nostro caso, vivere di fotografia.
    Uno che fa il barista e per diletto e nel tempo libero fotografa signorine poco vestite con la scusa del nudo artistico e dice che lo fa per passione... è una cazzata!
    Lo fa perchè si diverte a fotografare la gnocca! tutto qui!
    L'uso improprio della parola non è un delitto,.. ormai è di norma... ma nel nostro mestiere ciò ha causato una leggerezza nei riguardi della professione che ci ha reso dei fotoamatori evoluti anzichè dei professionisti, come scrisse bene Borgo... quante volte ci capita di sentirci dire frasi tipo "che culo..fai il fotografo!" come se lo avessimo vinto alla lotteria sto mestiere e non con sacrifici e notti insonni e creditori alla porta... oppure "fai il fotografo e ti pagano pure!"
    Capisci? Perchè non dovrebbero pagarmi?
    Perchè secondo il luogo comune non ci divertiamo un sacco a fotografare, anzi a fare click, ..e per molti non è neanche un vero lavoro .... "dai...sarà mica un lavoro fare click!"
    Mi spiego? Quindi l'idea della passione ci ha fregato!
    Finche' era un mestiere cmq difficile da eseguire tecnicamente l'unica cosa che dovevamo far comprendere era che la foto la facciamo noi e non la macchina fotografica. Una delel frasi che ci toccava sentire era "EEEEHH con quella macchina lì.. chissà che belle foto che fai?!"
    ...
    Ora che non c'è più il mistero della pellicola e dello sviluppo e il magico photoshop fa il resto noi sprofondiamo nella passione più completa... solo che per noi è sacrificio ma per gli occhi esterni ormai ci ha appianati al livello di molti "amatori appassionati"....
    Se si lavora con e per certi clienti è ovvio che non c'è paura di confondersi, agenzie pubblicitarie, uffici stampa, redazioni di giornali,...però per altri piccoli clienti che facevano il cataloghino, o i book alle modelle, o le foto di eventi, o come abbiamo visto la regione e la seat,... ci si butta tranquillamente sull'amatore e si fa leva sulla loro "passione".
    Ed è per questo che, sembrando un po scemi, non ci si infervora su questa parola.
    ciauz!

    ;O)

    RispondiElimina
  6. "Come vedi nessuno cancella i tuoi commenti, sarebbe assurdo farlo, la mia era solo una richiesta di spiegazione e credo serenamente legittima.
    Quindi non capisco neanche perchè tu possa pensare che i tuoi commenti diano noia o altro..."

    Vedi Paolo, posso pensarlo perché mi si chiede una spiegazione. Di solito non si chiedono spiegazioni a tutti, sennò dovremmo impiegare le giornate a chiedere spiegazioni a Tizio, Caio e Sempronio, non ti pare? Comunque, spero tu abbia apprezzato la stessa serena legittimità delle mie risposte e, se non c'è altro che non capisci, possiamo passare oltre. Ok?

    Detto questo, a mio parere, c'è un'errore di fondo nel tuo ragionare sulla passione. Non penso affatto che sia questa il tallone d'Achille del professionista nei confronti del "piccolo cliente privato" (vogliamo definirlo sociologicamente così per comodità?). A mio avviso il vero punto debole è culturale. Se il signor Qualunque non riesce a capire la differenza culturale (e quindi concettuale e creativa) che esiste tra un suo qualsiasi scatto, o dei suoi sodali di circolo, e quello di un professionista patentato è ovvio che tenda a considerare quest'ultimo solo un paraculato che ha vinto alla lotteria il premio che tanto piacerebbe anche a lui di vincere.

    Oggi il grande regalo che ci stanno facendo i nuovi sistemi di produzione e postproduzione fotografica digitale è quello di metterci alla pari con gli scrittori, per esempio. Loro, da sempre, non possono difendersi dietro una Mont Blanc per distinguersi dal poetastro della domenica. Devono invece pensare diversamente e meglio. Devono farlo rapidamente (tempi editoriali) e metterci pure tutta la passione possibile.

    Detta in sintesi: se prima la differenza poteva anche essere la partita IVA e l'attrezzatura ora è solo la testa. Chi non dimostra di averne abbastanza è arrivato al capolinea della terza alfabetizzazione globale (leggere, scrivere e fotografare), non importa quanto a fuoco faccia le sue fotografie. Chi ne ha può invece legiittimamente guardare con maggiore serenità al suo futuro di professionista della fotografia.

    Spero di essermi spiegato :-)

    RispondiElimina
  7. Bhò... vabbhè... chiedere spiegazioni a me sembra un fatto abituale sopratutto in una discussione scritta,... e quando non capisco.. chiedo di venirmi incontro.
    Probabilmente sono io quello "ottuso" e di difficile comprendonio, devi avere o almeno trovare pazienza con me... sorry :(

    Quindi secondo te è matematico che un professionista patentato .. cioè uno che ha la partita iva, .. crei una immagine di livello intellettual creativo superiore all'amatore da fotoclub?

    Sarà.... io conosco dei "doppiolavoristi" che stanno una spanna sopra a molti di noi e vedo molti "patentati" che tirano giù delle robe a dir poco imbarazzanti.

    quindi non so.. sono disorientato anche io, sopratutto se penso ai giovani che bazzicano qui nel mio studio, a volte non so cosa dirgli, come aiutarli...

    Il problema è che se non è più l'attrezzatura e se non è più la "testa" che fa la differenza rimangono solo i clienti a dividere le due sponde, ma è anche vero che alcuni clienti non hanno problemi a pescare nel lago dei non patentati, quindi... si salveranno quelli che hanno committenze di livello elevato o quelli semplicemente ricchi che possono permettersi di lavorare come e quando vogliono.

    E' tempo di crisi è tempo di rivoluzione tecnologica è tempo di invasioni barbariche, è stagione di scrematura, non è vero che rimarranno i migliori ma forse quelli che hanno saputo imporre un valore aggiunto alle immagini e cioè "la persona".

    Una volta a fare il vino erano un centinaio di famiglie per lo più tra la francia e l'italia e c'era solo il vino DOC. Ora si fa in california cambogia e nuova zelanda e sono vini spettacolari, forse non cosi sopraffini come certi vini antichi... ma quanti bevitori sanno cogliere quel bouquet?
    E perchè il vino si faceva solo a certi latitudini?
    Perchè non c'era il condizionatore!
    Quando è diventato possibile refrigerare gli ambienti in ogni parte del mondo... si è potuto inventarsi mille forme di liquido divino ;O)
    E in fotografia è lo stesso!
    La tecnologia ha permesso a tutti di fare immagini spettacolari, magari meno intelligenti ma caspita... meravigliose per gli occhi e il grande pubblico premia di più un film come AVATAR che LADRI DI BICICLETTE.
    Questa cosa dobbiamo ficcarcela in testa.
    Quindi occorre seguire l'onda, capire il vento e percorrerlo, oppure si può provare a restare immobile e fare l'isola perduta tra i mari e fare immagini sopraffini di culto, basta avere i soldi per sopravvivere ;O)
    Nel film Tutti giù per terra il protagonista dice "O sono dei matti o sono così ricchi da poterlo fare"
    Amen. Che la luce sia con voi.

    RispondiElimina
  8. "Bhò... vabbhè... chiedere spiegazioni a me sembra un fatto abituale sopratutto in una discussione scritta,... e quando non capisco.. chiedo di venirmi incontro."

    Dai Paolo, non ciurlare nel manico. La cosa non è nata così, c'è la storia che ne avete parlato all'apericena, c'è il fatto che lo si chiede solo a me, ma se sei d'accordo, passerei oltre. Ok?

    "Quindi secondo te è matematico che un professionista patentato .. cioè uno che ha la partita iva, .. crei una immagine di livello intellettual creativo superiore all'amatore da fotoclub?"

    Quando lo avrei scritto? Te lo ridico in altro modo: se il professionista patentato ha una produzione CHE NON SI DISTINGUE (o addirittura è inferiore) a quella di un signor qualunque (appassionato, entusiasta, ecc.ecc.) il signor qualunque considera il professionista solo uno che ha il culo di trovarsi a fare quello che dovrebbe fare l'entusiasta.

    "sono disorientato anche io, sopratutto se penso ai giovani che bazzicano qui nel mio studio, a volte non so cosa dirgli, come aiutarli..."

    Digli di spendere il meno possibile in attrezzature e con i soldi risparmiati mandali al cinema, a teatro, ai concerti, fai loro comprare e leggere libri, mandali a convegni, insomma aiutali a crescere come persone di cultura. Lo so che dire questo in Italia oggi suona eretico, ma nel resto del mondo funziona e se magari imparano anche l'inglese potrebbero uscire dalla nostra fognetta e provare se è vero.

    "quelli che hanno committenze di livello elevato o quelli semplicemente ricchi che possono permettersi di lavorare come e quando vogliono."

    O quelli che non desiderano la villa e il SUV per essere felici, ma si fanno bastare pane e fotografia (sai... la passione...)

    "non è vero che rimarranno i migliori ma forse quelli che hanno saputo imporre un valore aggiunto alle immagini e cioè "la persona"."

    Ecco, quelli lì sono i migliori.

    "il grande pubblico premia di più un film come AVATAR che LADRI DI BICICLETTE."

    Dipende se vuoi fare la star fotografica internazionale o il fotografo. Sono due mestieri diversi ;-)

    "basta avere i soldi per sopravvivere"

    Dipende da quanti te ne servono...

    "O sono dei matti o sono così ricchi da poterlo fare"

    Tanto per essere chiari: gioco nella squadra dei matti :-)

    RispondiElimina
  9. Di fronte alla pazzia.. mi inchino e mi arrendo...

    ;O))))

    RispondiElimina