giovedì 24 giugno 2010

Spazio proposte

Apro qui lo spazio dove potrete postare le vostre impressioni sulle mille parole volate in queste sere, sono ben accetti consigli, proposte, inviti, riflessioni, ...anche le polemiche, ...se non sterili e inappropriate.
Avanti Savoia!!! ;O)

3 commenti:

  1. Ciao a tutti, accolgo la critica di Marco e metto giù i miei punti in beve!
    Concordo sul fatto che ci debba essere una gerarchia... Ho anche dei nomi da fare!
    Vogliamo mettere questo come punto uno della nostra prossima riunione?
    I punti importanti che sono emersi nelle varie riunioni li riassumerei con "Photo Commition"! Uno spazio in cui incontrarci, in cui si fa della formazione, in cui si espone, in cui si parla e si agevola la fotografia, oltre ad essere una realtà che può interagire con le istituzioni.
    Chissà se nel futuro non possa diventare anche quello spazio, che a Torino manca, per il noleggio attrezzature, cosa che alleggerirebbe tutti quanti da acquisti compulsivi di nuovi giocattoli.
    Credo che lo spunto sulle Vallette di Alfonso derivi dallo stimolo di Bianco e Trunfio di lavorare su progetti sociali... cosa su cui credo fermamente, proporrò a mia volta delle cose...
    - Riguardo alla Trunfio: che si fa? Cosa ne pensiamo?
    Torno un attimo al discorso di Photo commition e formazione, dato che all'interno del nostro gruppo ci sono dei rappresentanti di un paio di scuole. La formazione che intendo non mira all'amatore, quindi credo non andrebbe a toccare gli interessi di queste, ma lavora sui giovani che della fotografia vogliono seriamente fare una professione!
    Credo di aver dimenticato mille cose ma al momento chiudo!

    Ciao

    Fabrizio

    RispondiElimina
  2. Grande rammarico!
    Questa mattina presto, ero in vena e avevo scritto un papiro sul blog...poi non si è postato e ho avuto problemi ad aprire il blog fino ad ora! A voi è successo?
    CMQ provo a riscrivere il tutto, se riesco.

    Allora. Cosa voglio da questo gruppo?
    Come diceva Alessandra Tinozzi, credo, bisognerebbe prima creare il gruppo su delle basi di condivizione che siano un po' più del “sono un fotografo e vivo/lavoro a Torino”.
    E sono perfettamente d'accordo.
    Dunque la mia proposta è la seguente:
    perché non proviamo a creare le basi teoriche e pratiche comuni attraverso i nostri incontri?

    La provocazione di Marco Saroldi riguardo al confronto sui commenti nulli al “decalogo” e molti alla proposta delle Vallette, dicono una cosa secondo me. Sul lato del FARE si è decisamente più stimolati, perché sembra che ci sia una concretezza più immediata. E sono d'accordo.

    La mia idea e proposta è di provare a tenere insieme il FARE e il SAPERE.
    In che modo?
    FARE: che ben vengano progetti comuni, perché permette di sperimentarsi e di conoscersi attraverso delle attività.
    SAPERE: provare a creare delle basi comuni di cultura fotografica e di contenuti.

    Proprio riguardo al SAPERE, vorrei che questo gruppo diventasse un punto di riferimento per la fotografia a Torino, con la possibilità di serate di incontri e chiaccherate con professionisti, che siano fotografi o photo editor o giornalisti, critici d'arte o pubblicitari...
    Mi piacerebbe pensare insieme un programma di temi da approfondire insieme o su cui documentarsi. Credo sia importante ascoltare, vedere, per imparare, darsi nuovi stimoli, imput per crescere nel mestiere e nella visione fotografica personale. Lo ritengo determinante per il nostro lavoro. Nel mio piccolo cerco di farlo, di seguire su internet o di persona se riesco, soprattutto quando c'è qualcosa di interessante a Milano (sono andata a sentire Martin Parr quest'inverno) e in Italia, vari festiva, tipo Savignano sul Rubicone ecc.
    Insomma, vorrei far parte di un gruppo per stimolarmi a crescere, sia dal punto di vista pratico, che teorico.

    E in questo senso, cioé se il gruppo fosse indirizzato in questo senso, io non mi preoccuperei di fare distinzioni su professionista o non professionista, ma in un primo momento proverei a capire se si riesce a costituire un'organizzazione interna, come qualcuno proponeva.
    Sarei d'accordo per una struttura interna con una commissione di 8-10 persone, lo zoccolo duro, che si possa occupare si gestire i contatti e l'organizzazione generale.
    Nella mia idea, tutti i partecipanti al gruppo possono partecipare a una riunione iniziale di programmazione dell'anno, per la decisione dei temi da affrontare e poi si potrebbe delegare a gruppi di 3, l'organizzazione del tema del mese, prendendo i contatti con chi invitare ecc ecc.

    Ognuno si potrebbe interessare a ciò a cui è più affine e diventare referente per quello.

    Per concludere e rendere chiaro il mio punto di vista, il mio desiderio per questo gruppo è che sia un grupo PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, principalmente teorica, per permettere di creare una base di condivisione di una cultura fotografica, da mettere in pratica nella progettualità comune.

    Sarò stata chiara?
    Secondo me urge una formazione continua e comune per poter formare un gruppo, perché molte volte quando ognuno di noi parla di fotografia, non si capisce mai quale siano i suoi punti di riferimento, non ci conosciamo e solo di alcuni conosciamo il lavoro. E credo che sia utile studiare insieme la nostra lingua per comunicare al meglio almeno tra di noi, attraverso dei riferimenti concreti.

    Intanto vi saluto e magari rispiegherò di persona il tutto.
    Ciao!
    Ornella

    RispondiElimina
  3. Faccio solo un commento a questo concetto :

    "La provocazione di Marco Saroldi riguardo al confronto sui commenti nulli al “decalogo” e molti alla proposta delle Vallette, dicono una cosa secondo me. Sul lato del FARE si è decisamente più stimolati, perché sembra che ci sia una concretezza più immediata. E sono d'accordo."

    hehehe...

    Non nascondiamoci dietro un dito, fare... fare qualcosa che uno propone è una passeggiata, scattare è molto più semplice e divertente di pensare, progettare, informarsi, contattare, promuovere, filosofeggiare, contaminare, creare sinergie, cercare sponsor etc...
    Mangiare è più facile di cacciare e cucinare.
    Su un'isola c'è chi pensa alle trappole e chi accende il fuoco, chi pesca e chi scava il cocco per farne ciotole... e poi c'è chi prende il sole, si schizza d'acqua e corre a mangiare.
    Quindi non sorprendiamoci che se uno dice "andiamo a caccia" sia poco seguito, mentre se uno urla "venite a mangiare" si formi la coda. ;O)

    RispondiElimina